E' provato da documenti che fino dal 1100 la lingua latina pura, non era pin conosciuta dal popolo, e che qui parlavasi un dialetto derivante dal basso latino imbastardito da parole apprese dai barbari che costantemente avevano invaso l'Italia fino dai primi secoli dell'Era volgare. Di questo fatto e prova un documento del 1189, che Lodovico Muratori il grande vissuto nel 1700" riporto nelle sue «Antichità estensi ». Dice quel documento che il giorno 27 marzo 1189, Goffredo patriarca di Aquileia, assieme ai Vescovi Gherardo di Padova, Pistore di Vicenza e quello di Belluno, consacrava la chiesa di S. Maria delle Carceri nel territorio di Este. Il patriarca pronuncio colà come afferma il documento stesso, un discorso in lingua latina, e siccome il popolo presente non poté capirlo, venne ripetuto in dialetto volgare dal Vescovo di Padova. Vi era quindi il banco del Drago, del Leopardo e altre bestie come Pavone, Aquila, Cervo, Cavallo ecc., e cosi ognuno sapeva a quale banco dovesse recarsi per rispondere alla chiamata, o per rivolgere qualche istanza o per chiedere giustizia su qualunque argomento.
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